

Pedro Pascal, che stress per girare The Last of us 2'
La seconda stagione della serie fenomeno dal 14 aprile su Sky
(di Lucia Magi) "Cosa provo nell'attesa che esca la seconda stagione di The Last of Us? Beh, basta guardare voi per averne un assaggio", scherza Pedro Pascal, davanti a decine di critici eccitati e accalcati nella saletta del London hotel di Los Angeles, mai così affollata e teatro di piccoli battibecchi per aggiudicarsi le prime file. L'attore di origini cilene, che nella serie creata per Hbo da Neil Druckmann e Craig Mazin interpreta il protagonista Joel, tiene tutti in pugno. Gambe accavallate e fascino scapigliato, conclude il concetto tra battute e risate: "È emozionante regalare al pubblico un nuovo capitolo di uno show che è stato così amato, attorno a cui c'è tanta aspettativa ed esaltazione. Ci abbiamo lavorato duramente… Vedete com'è dimagrito Craig? È lo stress: abbiamo dato tutto per questa stagione!". Le sette nuove puntate della saga tv basata sull'omonimo videogame, che nel 2023 vinse otto Emmy e conquistò il mondo, andranno in onda in Italia in contemporanea con gli Stati Uniti dal 14 aprile su Sky e in streaming su Now. "È eccitante, certo" aggiunge Bella Ramsey, al suo fianco davanti al plotone di registratori e telefonini, ma anche sullo schermo nei panni di Ellie, unica immune dal morbo che ha distrutto l'umanità, costringendo i superstiti a lottare per la sopravvivenza. "Anche per la prima stagione abbiamo lavorato sodo, ma non sapevamo se sarebbe piaciuta. Poi è diventata un fenomeno enorme; mi ha travolto. Adesso sento tutti gli occhi puntati addosso. Fa anche paura", ammette. Nella prima scena della seconda stagione, i due protagonisti sono insieme, proprio dove li avevamo lasciati due anni fa: osservano dall'alto Jackson, la cittadella fortificata immersa nella neve del Wyoming, dove vivono alcuni "non infettati". La ragazzina chiede all'uomo se sia vero che i miliziani ribelli (Le Luci) l'abbiano lasciata andare perché non erano riusciti a estrarre l'antidoto da altri soggetti immuni. "Certo," mente lui. E insieme si incamminano verso la loro nuova casa. La narrazione si sposta poi cinque anni in avanti, in una routine fatta di perlustrazioni e feste paesane, in cui si intuisce un conflitto tra Joel ed Ellie. "Siamo stati costretti a non piacerci, almeno un po'," spiega Ramsey. "Per te è stato più semplice," la lusinga Pascal, con fare da fratello maggiore. "Ellie aveva 14 anni, ora ne ha 19. Sono anni formativi nella vita di ogni adolescente, anche di scontro con i genitori," riflette l'attrice britannica, che di anni ne ha 21. "Ma nella nostra storia, ci sono ragioni più profonde dietro alla rottura. Non era una bella sensazione stare sul set con questa tensione tra me e Pedro. Per fortuna, a telecamere spente, ci vogliamo ancora bene. Più o meno!", scherza. "Craig e Neil hanno avuto l'ottima intuizione - prende la parola lui - di farci cominciare le riprese con una scena in cui siamo soli nella sua stanza e si percepisce questa distanza dolorosa. Ma a ogni "stop" riuscivamo a spezzare la tensione", assicura il divo, che ha conquistato Hollywood e schiere di fan in tutto il mondo con il ruolo del principe Oberyn Martell nella quarta stagione di Game of Thrones (2014) e di Din Djarin nel Mandalorian. Eppure, per lui, quello di The Last of Us è un ruolo diverso. "Ha sicuramente aperto un nuovo capitolo nella mia vita. Sono felice di essere tornato. Ma, allo stesso tempo, in questa serie più di ogni altra in cui ho lavorato, è stato faticoso separare i personaggi dalla realtà. Mi sono portato dentro il loro dolore", confessa Pascal, spiegando di aver costruito Joel "in uno stato mentale non troppo sano". Ma raccontare storie così "è catartico. Ci serve per disegnare in modo intelligente un'allegoria politica e sociale del presente".
W.Lievens--JdB