Journal De Bruxelles - Al Teatro Alighieri di Ravenna torna la Tosca di Puccini

Al Teatro Alighieri di Ravenna torna la Tosca di Puccini
Al Teatro Alighieri di Ravenna torna la Tosca di Puccini

Al Teatro Alighieri di Ravenna torna la Tosca di Puccini

Il 28 e 30 marzo con Marily Santoro e Vincenzo Costanzo

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Dopo la Roma dell'antica repubblica e l'Egitto di Cleopatra, l'itinerario della stagione d'opera del Teatro Alighieri di Ravenna si conclude nella Roma ottocentesca, contesa fra austriaci, truppe napoleoniche e patrioti italiani, dove Giacomo Puccini ha immerso la sua Tosca, una delle opere più amate e rappresentate al mondo. In scena il 28 marzo alle 20.30 e il 30 alle 15.30 in un allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, coprodotto con i teatri di Ravenna, Pisa, Livorno, Modena e Ferrara, il capolavoro pucciniano è diretto da Henry Kennedy, allievo dell'Accademia dell'opera italiana di Riccardo Muti nel 2021, sul podio dell'Orchestra Cherubini, con la regia di Luca Orsini. Quella di Tosca è una storia di riscatto femminile finito in tragedia, proiettata su una Roma oscura e decadente, una città di sotterfugi e intrighi dominata dal terribile barone Scarpia (invaghito Tosca, dalla quale verrà ucciso) cui dà voce e corpo Devid Cecconi (nella recita di domenica il ruolo sarà di Massimo Cavalletti); nei panni della protagonista c'è invece Marily Santoro, mentre Cavaradossi è interpretato da Vincenzo Costanzo, con Omar Cepparolli nei panni di Angelotti e Nicolò Ceriani in quelli del sagrestano. "Le cronache contemporanee raccontano ogni giorno storie di tante Tosca che affrontano o hanno affrontato purtroppo la loro versione di Scarpia - spiega il regista Luca Orsini - La protagonista di quest'opera è dedicata a tutte le donne che lottano nella vita con coraggio. A proposito di donne coraggiose, questa Tosca ha una madre nello spettacolo del 2002 con la regia di Cristina Pezzoli, che insegnava come il teatro avesse il dovere anche di 'ascoltare le ragioni del nemico' nel senso che non esistono bianco o neri, ma infinite sfumature di grigi".

X.Maes--JdB