Journal De Bruxelles - Italia a Berlinale, tra produzioni e coproduzioni siamo a dieci

Italia a Berlinale, tra produzioni e coproduzioni siamo a dieci
Italia a Berlinale, tra produzioni e coproduzioni siamo a dieci

Italia a Berlinale, tra produzioni e coproduzioni siamo a dieci

Per noi Marinelli con 'Paternal Leave', i De Serio e Fabio Testi

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Nessun film italiano tra i diciannove in concorso alla 75/ ma edizione della Berlinale (13-23 febbraio), la prima con la nuova direzione artistica di Trica Tuttle, ex direttrice del London Film Festival che ha preso il posto di Carlo Chatrian e Mariëtte Rissenbeek. Nel 2024 in concorso c'erano due italiani : 'Gloria!' di Margherita Vicario e 'Another End' di Pietro Messina, mentre nel 2023 c'era solo 'Disco Boy' di Giacomo Abbruzzese. A noi restano comunque quest'anno una decina di film tra produzioni e coproduzioni tra le tante sezioni del festival. Intanto c'è Luca Marinelli nella sezione Generation con 'Paternal Leave' di Alissa Jung (compagna dell'attore). Questa la storia. Sola, arrabbiata e in cerca di risposte, una ragazza tedesca (Juli Grabenhenrich) decide di intraprendere un viaggio nella riviera romagnola per incontrare il padre biologico (Marinelli) che non ha mai conosciuto. Il loro primo incontro sarà pieno di emozioni, domande irrisolte e tensioni accumulate nel tempo. Il film, una coproduzione Italia - Germania (The Match Factory & Wildside in collaborazione con Vision Distribution, Rai Cinema e Sky) sarà distribuito in Italia da Vision. Nella sezione Forum c'è invece 'Canone effimero' dei gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, viaggio attraverso le regioni italiane esplorando la cultura popolare alternativa, ovvero canti polivocali, etnologia musicale e tradizioni orali. In corsa per l'Orso d'oro abbiamo in realtà 'Yunan' di Ameer Fakher Eldin, coprodotto dall'Italiana Intramovies che passa il 19. Il film racconta di Munir, scrittore arabo sfollato che si ritira su una remota isola tedesca con l'intenzione di porre fine alla sua vita. Qui incontra un'anziana donna, Valeska (Hanna Schygulla), che riaccende la sua voglia di vivere. A Berlinale Reflection i registi francesi Hélène Cattet e Bruno Forzani portano 'Reflection in a Dead Diamond', omaggio al cinema di spionaggio anni '60. Protagonista il nostro Fabio Testi, un ex spia settantenne che vive sulla Côte d'Azur. Quando la misteriosa donna della stanza accanto scompare, l'ex spia torna agli anni Sessanta e si troverà costretto ad affrontare i demoni del suo passato. Il film è una coproduzione internazionale tra Belgio, Lussemburgo, Italia (Dandy Projects) e Francia.

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X.Maes--JdB