Journal De Bruxelles - Al Sundance premio ad Atropia prodotto da Guadagnino

Al Sundance premio ad Atropia prodotto da Guadagnino
Al Sundance premio ad Atropia prodotto da Guadagnino

Al Sundance premio ad Atropia prodotto da Guadagnino

Esordio della modella-attrice Hailey Gates è satira sulla guerra

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(di Gina Di Meo) Luca Guadagnino fa centro anche da produttore. Il suo film, 'Atropia', si è aggiudicato il Grand Premio della Giuria per un dramma Usa al Sundance Film Festival 2025. Primo lungometraggio di Hailey Gates, tra le altre cose anche modella, attrice e giornalista, Atropia è un'espansione del suo corto, 'Shako Mako', presentato nel 2019 alla Mostra del cinema di Venezia. Il titolo viene da un luogo immaginario creato dall'esercito americano per addestrare le sue reclute a combattere in terreni di guerra. Si trova nel deserto della California ma anche quanto basta vicina a Los Angeles per essere in tema di set cinematografico, quello dei giochi di guerra. Il film, che mette in dubbio il confine tra realtà e finzione, esplora le vicende di un'aspirante attrice, Fayruz (Alia Shawkat) in questo centro di addestramento militare che si innamora di un soldato, Abu Dice (Callum Turner) che interpreta un ribelle e che nella realtà non vede l'ora di tornare in guerra. La pellicola è ambientata nel 2006, all'epoca in piena seconda guerra nel Golfo. Nel cast anche Chloë Sevigny, Tim Heidecker e altri per questo debutto alla regia originale, romantico e divertente. L'aspirante attrice, che parla arabo ma confessa di non essere mai stata in Iraq, si alterna tra i ruoli di venditrice ambulante irachena e persino esperta di gas mostarda, in realtà sfrutta il suo lavoro nella città fittizia per arrivare a Hollywood. Non a caso, quando viene a sapere che una famosa star visiterà il loro set, altera la simulazione per massimizzare la sua visibilità. Non vuole perdere l'occasione per avere finalmente una parte in un film vero. Atropia mette sotto i riflettori un tema reale: in Usa, infatti, ci sono decine di luoghi per l'addestramento dei militari in scenari di guerra. Ma poi il film diventa una satira degli stessi conflitti in cui è perennemente coinvolto il paese. Le attività del centro di addestramento vengono messe alla berlina quando, ad esempio, la cosiddetta 'performance' degli attori viene compromessa da una storia d'amore oppure quando una bomba legata ad un asino non esplode e quindi manda all'aria la simulazione. Lo scenario è quello di un set cinematografico in cui bisogna ripetere una scena con le lamentele di un cast sottopagato. Il sito Wwd riferisce che Gates, il cui legame con Guadagnino risale ad un'apparizione in 'Challengers' con il ruolo di Helen, ha spiegato che, essendo cresciuta nella California del sud, è ben a conoscenza dei siti di addestramento dell'esercito. "Ho sviluppato una sorta di ossessione per queste strutture - ha detto - e ho pensato che sarebbe stato interessante girare un documentario da attrice lì". Tuttavia i militari non furono molto entusiasti nel darle il permesso, a quel punto decise di passare dal documentario ad un corto satirico, ossia 'Shako Mako', in cui ancora una volta è protagonista Shawkat. Le due donne sono amiche di lunga data e dopo aver girato il corto si sono trovate entrambe in 'momenti frustranti a livello professionale'. E' stato a quel punto che decisero di fare del corto un lungometraggio. Poi ci ha messo lo zampino il regista italiano, sfidando la Gates, proprio sul set di Challengers, a scrivere una sceneggiatura e a mandargliela.

O.Leclercq--JdB