Martina Scrinzi, 'Vermiglio, l'Oscar e le mie emozioni'
Protagonista del film di Delpero Rising Star a Capri, Hollywood
(di Francesca De Lucia) "Di solito quando mandi un curriculum nemmeno ti rispondono, e invece mi arrivò un 'grazie'. Sul set in Trentino nessuno avrebbe mai immaginato che saremmo stati scelti per gli Oscar". La favola di Vermiglio e di Martina Scrinzi, la luminosa Lucia del film di Maura Delpero, passa da Capri, Hollywood aspettando il 17 gennaio, quando saranno annunciate le nomination per il miglior film internazionale, dopo l'inserimento in shortlist. Mentre la regista (premio Capri Lina Wertmüller), è impegnata nella campagna di promozione americana, la 27enne attrice cresciuta nel teatro danza è l''Italian Rising Star' dell'anno al festival prodotto da Pascal Vicedomini e sostenuto dalla direzione generale Cinema del ministero della Cultura e dalla Regione Campania. E racconta quella che è già una vittoria. "A volte mi chiedo: forse è successo tutto troppo in fretta? Delpero non la conoscevo, la incontrai solo a Roma per l'ultimo provino. Stavo girando una piccola parte in Lubo di Giorgio Diritti e speravo di essere scelta ma nell'altro ruolo, quello di Virginia. Per entrare nel personaggio di Lucia mi hanno aiutato, certo, la mia educazione, la vita a contatto con la natura - racconta l'attrice trentina, sguardo azzurro che trasmette maturità e determinazione -. Quando si è cominciato a parlare della possibilità di andare a Venezia ho capito che il film poteva puntare in alto. Ed ora l'Oscar, i Golden Globes, i premi nei festival: in certi momenti sono stata agitata, ora sento tanta emozione ma positiva. Mi chiedono spesso quale sia il segreto di questo film, per me che ci sono stata dentro è difficile dirlo, ma ne ho parlato con gli spettatori: credo l'autenticità, il distacco dalla contemporaneità, la regia molto curata e la fotografia di Mikhail Krichman che ne fanno un cinema tanto diverso da quello che si vede di solito in Italia". . Del cinema italiano Martina Scrinzi adora i classici di Monicelli e Scola, è appassionata di quello americano anni '70, passando all'oggi di Almodovar e tra le attrici preferisce Penelope Cruz. "Nel mio percorso mi farà piacere mantenere la possibilità di recitare in italiano e in tedesco ed anche in dialetto come in Vermiglio. Nel prossimo futuro potrebbe esserci bel progetto in Italia di cui non posso ancora parlare e un'offerta dalla Germania. Intanto il mio compagno regista Kia Khalili Pir sta scrivendo un thriller, 'Animali sociali'. Con lui ho girato il mio primo film in assoluto 'Mostro intruso aspro', un horror indipendente in cerca di distribuzione". Dalla pace delle sue montagne ("la casa dei miei non ha neanche un indirizzo preciso") alla nuova vita a Roma, "dove mi trovo bene, ma torno spesso in Trentino per ricaricarmi. E il modo migliore è il silenzio".
W.Dupont--JdB