Journal De Bruxelles - Tra Olocausto e dittatura in Brasile, Pitt-Clooney superstar

Tra Olocausto e dittatura in Brasile, Pitt-Clooney superstar
Tra Olocausto e dittatura in Brasile, Pitt-Clooney superstar

Tra Olocausto e dittatura in Brasile, Pitt-Clooney superstar

Applausi per I'm still here, The Brutalist e l'italiano Familia

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(dell'inviata Alessandra Magliaro) I fan in fila fin dalle 8 di mattina, a rischio insolazione, per un autografo o semplicemente vederli da vicino: la domenica è nel segno di Brad Pitt e George Clooney, due star di Hollywood che più non si potrebbe, che hanno scelto Venezia 81 per la loro reunion, al settimo film in coppia, per l'action comedy Wolfs, in anteprima mondiale oggi Fuori Concorso. Richard Gere racconta aneddoti sulla sua carriera e su Pretty Woman in una masterclass, Marco Bellocchio porta il corto Se posso permettermi II girato nella sua Bobbio con studenti e attori di razza prima di cominciare la serie Rai su Tortora. Ma a regalare emozioni sono i due film del concorso e l'italiano di Orizzonti, Familia di Francesco Costabile su un caso di violenza domestica che avrebbe meritato di essere in gara per il Leone d'oro: li lega un filo rosso, quello della rielaborazione di storie vere, con opere che lasciano il segno in questa edizione della Mostra del Cinema. Per Familia "contro la tossicità del patriarcato", ha detto Costabile con il cast Francesco Di Leva, Barbara Ronchi, Marco Cicalese, Francesco Ghighi (straordinario), c'era Luigi Celeste che nel 2008 uccise il padre e fu condannato a nove anni di reclusione per omicidio e dalla cui storia è nato il film. Sarà in sala dal 2 ottobre con Medusa. Applausi per The Brutalist di Brady Corbet con Adrien Brody nei panni dell'architetto ebreo ungherese László Tóth, emigrato negli Stati Uniti nel 1947, sopravvissuto all'Olocausto, artista tormentato, problematico, drogato, una sorta di straordinaria Odissea piena di alti e bassi lunga 215 minuti. E commozione per I'm still here di Walter Salles (Central do Brasil e I diari della motocicletta), che racconta la storia vera dell'ex deputato socialista Rubens Paiva, desaparecido, vittima della dittatura militare brasiliana degli anni '70-'80 e della ricerca incessante di verità, contro fake news giornalistiche e coperture governative sulla sua fine da parte della moglie Eunice (Fernanda Torres che ipoteca la Coppa Volpi) e della sua famiglia la cui vita viene sconvolta (sarà in sala con Bim). Alla proiezione, decisamente emozionato, c'era Marcelo Paiva, uno dei cinque figli della vittima dei Gorillas. Ma l'attenzione mediatica è tutta su Pitt-Clooney, una coppia di amici che sembra divertirsi sullo schermo e fuori e che ha infiammato il red carpet. Si prendono in giro, si parlano sopra, si beccano e scherzano sui reciproci acciacchi d'età e sul fascino indiscusso: "sono con i più fichi del mondo" dice Austin Abrams l'incredulo terzo incomodo ad un certo punto del film Wolfs, in una delle tante frasi ironiche del film di Jon Watts. La storia di questi due lupi solitari, tra inseguimenti e sparatorie per le strade di New York, è come un grande luna park al servizio delle due star tra le più belle del firmamento hollywoodiano, loro lo sanno e non solo stanno al gioco ma ci basano un film intero. A Venezia arrivano, per la gioia dei fotografi, entrambi accompagnati: Ines de Ramon fidanzata di Pitt, Amal Alamuddin la moglie di Clooney. Tra un gigioneggiare e l'altro c'è spazio per parlare di elezioni americane, del ritiro di Biden che lo stesso Clooney aveva chiesto dalle colonne del New York Times e del "momento di transizione" del cinema tra studios e streamer visto che entrambi sono impegnati anche con la produzione, in particolare Pitt che ha con Planet B ben 4 film quest'anno a Venezia. "Va dato atto al presidente Joe Biden del suo gesto di ritirarsi. Si è dimostrato per niente egoista, sappiamo quanto sia difficile mollare il potere. E ora sono orgoglioso di quanto sta accadendo con Kamala Harris", dice Clooney che è finanziatore dem da sempre. "Per me sta diventando sempre più importante con il tempo lavorare con persone che mi piacciono, come lui", confessa Brad. Ad Hollywood a quanto pare la coppia funziona, "anche se io sono molto più giovane di lui", prosegue Clooney nel dialogo da boomer tra i due. 63 anni Clooney, 60 Pitt, i due lupi solitari di Wolfs di Jon Watts se la divertono nel film e fuori, piacioni sapendo di esserlo. Apple Tv+ avrebbe dato loro 35 milioni di dollari a testa ("sono molti di meno" precisa Clooney) per questa reunion in cui sono due risolvi problemi, tipo far sparire persone morte e ripulire le prove. Con attrezzature degne di Bond, giubbotto e jeans neri Clooney viene assoldato da una procuratrice in vista per far sparire un giovane gigolò andato in overdose nella camera di un hotel di lusso con uno zaino pieno di droga. Ma quando sulla scena e per lo stesso motivo arriva Pitt è chiaro che c'è sotto qualcos'altro e che i due dovranno collaborare. Sony avrebbe dovuto distribuire Wolfs in tutto il mondo al cinema, poi Apple ad agosto ha cambiato idea sul suo piano per la distribuzione: così in sala avrà un'uscita limitata il 20 settembre per andare su Apple TV+ il 27 settembre, ovunque Italia compresa. Clooney e Pitt confessano una certa delusione: "Sì, volevamo che uscisse. Brad e io stiamo lavorando duramente per cercare di farlo distribuire, e stiamo capendo come fare. Andrà in un centinaio di cinema, sarebbe stato meglio avere un'uscita più ampia". Al di là di questo Clooney spiega però che a suo parere "lo streaming è positivo, ne abbiamo bisogno. Ci sarà molto più lavoro per gli attori quindi bene così".

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J.F.Rauw--JdB