Giorgio Armani compie 90 anni di stile e coerenza
Da Piacenza a Hollywood, in mezzo secolo mai una contraddizione
In un mondo in cui chiunque dice tutto e il contrario di tutto, Giorgio Armani si accinge a festeggiare 90 anni di coerenza. Di pensiero, che si è fatto stile, in un'unità di intenti che il mondo intero riconosce in una vita, iniziata l'11 luglio 1935 a Piacenza, e in una carriera, cominciata nel 1975, che ha portato Armani ad essere a capo di un gruppo, fieramente indipendente, simbolo del made in Italy. In 50 anni di lavoro, consacrati da copertine su Time, dal successo a Hollywood, dalle One Night Only in giro per il mondo, dall'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal presidente Mattarella, mai una contraddizione, uno sgarro a un'etica fatta di dedizione e passione. Che Giorgio Armani sia un perfezionista, capace di controllare ogni uscita di una sfilata una a una, di sorvegliare da vicino ogni dettaglio, è cosa nota. "Sono pragmatico e razionale, ma le mie azioni vengono tutte dal cuore" ha sottolineato però lui, presentando anni fa il libro intitolato proprio 'Per amore'. Nel suo intervento di fronte agli studenti della Cattolica, Giorgio Armani aveva ricordato anche uno dei momenti più duri della sua vita, la morte del socio e compagno Sergio Galeotti, mancato nel 1985, dieci anni dopo aver fondato con lui la Giorgio Armani. All'inizio della carriera, arrivato da Piacenza a Milano, anche per lui non è stato semplice: dal maggiolino Volkswagen venduto per lanciare l'attività alla paura di non essere all'altezza, ma poi "piano piano - raccontava a un'anteprima cinematografica qualche anno fa - ho preso forza e coraggio di voler essere qualcuno in questa avventura". E lo ha fatto lasciando un'impronta indelebile, che non è fatta solo di stile, ma di una visione di grande rigore. E lo ha fatto cambiando "il modo di vestire di uomini e donne, e questa - spiegava qualche anno fa - è una delle più grandi soddisfazioni". "Ho fatto la mia rivoluzione, sottile e sussurrata ma pesante - le sue parole - scardinando delle regole dell'abbigliamento che c'erano da 30-40 anni, come proporre un abito da sera con il tacco basso, togliere rigidità alla giacca, immaginare che una donna potesse essere vestita come un uomo". Ce ne sarebbe per riposare sugli allori, ma per Giorgio Armani vita e lavoro sono sempre stati una cosa sola, tanto che - appena concluse le sfilate del Privé a Parigi e quelle dell'uomo di giugno - a ottobre dopo la Milano Fashion Week tornerà a New York per inaugurare il nuovo building della Maison su Madison Avenue con una sfilata e un party.
P.Renard--JdB