

Progetto 'Seneca' in Antartide: permafrost in scioglimento
Dati inediti su climate change da spedizioni italo-neozelandesi
Ha portato alla rilevazione di dati prima mancanti sul riscaldamento climatico la ricerca del progetto 'Seneca' condotta da un team di ricercatori italiani e neozelandesi appena rientrato dall'Antartide dopo l'ultima spedizione in quattro anni. "Adesso possiamo finalmente affermare che anche il permafrost del Polo Sud, ossia il suolo perennemente ghiacciato che fa da tappo a gas naturali del sottosuolo, sta cedendo per via dell'innalzamento delle temperature globali, innescando oltretutto un pericoloso circolo vizioso, quello della fuoriuscita di quei gas finora protetti dallo strato di ghiaccio, in particolare anidride carbonica e metano, che vanno a contribuire ulteriormente al riscaldamento climatico". A spiegarlo all'ANSA è Fabio Florindo, dirigente di ricerca dell'Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), di ritorno dall'ultima spedizione nelle McMurdo Dry Valleys in Antartide, uno degli ambienti estremi del pianeta, dove con il suo team ha installato sonde per il monitoraggio continuo di gas e temperatura e operato prospezioni per determinare lo spessore del permafrost. Geofisico con un dottorato all'università di Southampton e alle spalle spedizioni in diverse parti del mondo di cui otto in Antartide, Florindo di prospezioni ne aveva condotte anche in Abruzzo, al lago di Scanno (L'Aquila), nel 2009, a seguito del terremoto dell'Aquila, per sondare le cause del brusco abbassamento dello specchio lacustre: i risultati della ricerca scongiurarono l'ipotesi più temuta, quella dell'apertura di crepe e vie di fuga dell'acqua sul fondale. "Ora - conclude - questi studi, i primi mai realizzati al Polo Sud, con tutti i dati registrati finora mancanti sul disgelo del permafrost e sui gas serra in Antartide, serviranno anche ai panel intergovernativi, quali il prestigioso Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), per operare sempre più accurate proiezioni scientifiche sul cambiamento climatico da qui a decenni".
D.Verheyen--JdB