Journal De Bruxelles - Istituto Pascale,con immunoterapia cala mortalità tumore polmone

Istituto Pascale,con immunoterapia cala mortalità tumore polmone
Istituto Pascale,con immunoterapia cala mortalità tumore polmone

Istituto Pascale,con immunoterapia cala mortalità tumore polmone

'In combinazione con chemioterapia sopravvivenza raddoppiata'

Dimensione del testo:

Cresce la speranza per i pazienti affetti dal tumore al polmone grazie all'immunoterapia prima e dopo l'intervento chirurgico o abbinata alla chemioterapia. E' quanto sostengono gli studiosi dell'Istituto Tumori Pascale di Napoli. Con 44 mila nuove diagnosi all'anno il tumore del polmone non a piccole cellule è la seconda neoplasia più frequente in Italia dopo il tumore al seno. Quando la malattia si trova in uno stadio avanzato e la chirurgia non è più un'opzione, l'obiettivo delle terapie diventa il controllo delle metastasi. Fino al 2010 nessun farmaco aveva dimostrato significativamente l'aspettativa di vita dei pazienti, si legge nella nota del Pascale. "Nei casi di malattia avanzata solo il 5,5% dei malati trattati con chemioterapia era vivo a cinque anni dalla diagnosi. Una situazione cambiata radicalmente con l'introduzione dell'immunoterapia: gli ultimi dati di sopravvivenza globale a cinque anni per i pazienti trattati con immunoterapia in combinazione con la chemioterapia è più che raddoppiata, raggiungendo oltre il 20 per cento - si spiega - Pazienti che di fatto hanno una malattia stabile e sotto controllo grazie all'utilizzo di anticorpi che sono in grado di aiutare il sistema immunitario a riconoscere ed e eliminare le cellule cancerose". "Oggi sono disponibili numerose strategie terapeutiche per i pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule. Nello studio Keynote 671 -spiega Alessandro Morabito, direttore della Struttura Complessa Toraco Polmonare dell'Istituto dei tumori di Napoli - in cui si usava l'immunoterapia con pembrolizumab prima o dopo l'intervento chirurgico, si è osservata una riduzione del rischio di progressione del 40% ed un miglioramento della mortalità di circa il 30%. Tali dati sono stati confermati anche in tutti gli altri studi (Checkmate 816, Checkmate-77T, AEGEAN) condotti con altri immunoterapici (Nivolumab, Durvalumab). In tutti questi studi, inoltre, si è osservata una percentuale di risposte complete patologiche (e cioè la completa regressione del tumore) all'atto operatorio dopo l'immuno-chemioterapia nel 20% circa dei casi".

F.Dubois--JdB