Italia sesta nell'Ue per brevetti in tecnologie anticancro
Dal rapporto di Epo, poche le startup europee avanzate
Calano in Europa i brevetti per le tecnologie oncologiche e sono poche le startup in fase di crescita avanzata ma l'Italia si distingue: sesta in Europa per brevetti relativi alla lotta al cancro e per il fiorire di molte startup in fase iniziale (46%) grazie soprattutto al contributo di enti di ricerca e università. A dirlo è il rapporto 'Nuove frontiere in oncologia', dell'Ufficio Europeo dei Brevetti Epo relativo al periodo compreso fra il 2010 e il 2021 e pubblicato in vista della Giornata mondiale contro il cancro. "I dati di questo studio devono servire da campanello d'allarme per il sistema europeo di innovazione oncologica" ha dichiarato il Presidente dell'Epo, António Campinos, che ha sottolineato come il settore sia non solo un faro di speranza per i pazienti oncologici ma anche un'opportunità di sviluppo. Lo studio evidenzia luci e ombre del sistema europeo, in cui si registra il maggior numero di startup nelle fasi di avvio e di crescita iniziale ma gli Stati Uniti la superano significativamente per numero di startup in fase di crescita avanzata, circa il 40% delle startup statunitensi contro il 24% nell'Ue. L'Italia con 80 startup si posiziona sesta in Europa e presenta la quota più alta di startup in fase iniziale (oltre il 46%), indicatore del potenziale di innovazione e delle prospettive future. Lo studio sottolinea inoltre il ruolo cruciale degli enti di ricerca pubblici che tra contributi diretti e indiretti hanno influito sulle startup italiane per il 59,5%, superando nettamente la media Ue, che è del 34,9%.
D.Verstraete--JdB