Pugilato: Van der Vorst,obiettivo è esserci a Giochi Los Angeles
Presidente 'World Boxing' è a Roma, incontro con D'Ambrosi (Fpi)
"Al momento la boxe è fuori dal programma olimpico e per riuscire a reintrodurla è necessario avere una federazione internazionale che si prenda cura di questo sport. Il Cio è stato molto chiaro su questo, c'è solo una chance ed è quella di creare un unico organismo. Confido nel fatto che la nostra federazione venga riconosciuta portando il pugilato ad essere reinserito nel programma olimpico". Così Boris Van der Vorst, presidente di 'World Boxing', l'ente che potrebbe subentrare a Iba e poi a commissione tecnica del Cio come organizzatore del torneo della 'nobile arte' alle Olimpiadi, se questa disciplina verrà mantenuta nel programma dei Giochi. Van der Vorst è a Roma, dove ha incontrato i vertici della federazione pugilistica italiana (Fpi), a partire dal presidente Flavio D'Ambrosi. "In vista di Los Angeles 2028 - ha detto ancora Van der Vorst -, è importante riuscire a soddisfare tutte le richieste avute dal Cio per dimostrare che noi siamo in grado di prenderci cura di questo sport in quanto federazione internazionale. Perdere il riconoscimento olimpico sarebbe devastante per la boxe. Abbiamo tante nuove sfide all'orizzonte e vogliamo mostrare a tutti che possiamo prenderci cura di questo sport. La mia strategia è quella di custodire il futuro olimpico della boxe". Secondo il presidente di 'World Boxing', "la cosa più importante è capire quale sarà la federazione internazionale riconosciuta dal consiglio del Cio. Vogliamo chiudere la questione prima possibile perché ci sono delle deadline da rispettare per Los Angeles". "Mostreremo al mondo che possiamo prenderci cura di questo sport, questa è l'unica opportunità per tenere la boxe alle Olimpiadi", ha concluso Van der Vorst, che non ha voluto rispondere a domande sulla presenza o meno nel pugilato femminile di atlete con iperandroginismo.
A.Thys--JdB