Journal De Bruxelles - Italia verso 6 Nazioni, Quesada 'aspettative cresciute'

Italia verso 6 Nazioni, Quesada 'aspettative cresciute'
Italia verso 6 Nazioni, Quesada 'aspettative cresciute'

Italia verso 6 Nazioni, Quesada 'aspettative cresciute'

Esordio in Scozia, poi il Galles. Lamaro, ora visti diversamente

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Ripartire dagli 11 punti conquistati l'anno scorso, per effetto delle vittorie con Scozia e Galles e del pareggio con la Francia, per dimostrare di aver alzato ulteriormente l'asticella. L'obiettivo dell'Italia nel Sei Nazioni presentato per la prima volta a Roma (nella splendida 'cornice' di Palazzo Brancaccio e con foto al Colosseo), per celebrare i 25 anni dall'ingresso degli azzurri nel torneo, è chiaro. Ma, come ammette il ct Gonzalo Quesada, "sappiamo anche contro chi giochiamo, la dimensione di queste sfide. Dobbiamo dimostrare che possiamo competere contro le altre cinque nazioni ed essere davvero parte del torneo. Vogliamo competere con tutti anche se sarà complicatissimo fare meglio dell'anno scorso". Il primo ostacolo, per l'Italia, sarà rappresentato dalla Scozia, da sfidare a Murrayfield l'1 febbraio mentre l'8 febbraio l'esordio in casa contro il Galles, che l'anno scorso ha preso il cucchiaio di legno e sarà quindi desideroso di rifarsi. Poi sarà la volta della Francia il 23 febbraio, ancora all'Olimpico per chiudere con la sfida in Inghilterra del 9 marzo e quella all'Irlanda il 15 marzo ancora in casa. "Vogliamo essere fonte d'ispirazione per tutti coloro che ci seguono, fieri e pronti a rispondere al meglio a queste aspettative", ha rimarcato ancora Quesada che, dopo l'exploit dell'anno scorso, è certo che "saremo sicuramente una squadra difficile da battere. L'obiettivo per questo torneo è andare ancora più lontano". Intorno alla Nazionale azzurra, infatti, si respira un'aria diversa; sono lontani i tempi dei cucchiai di legno e delle sconfitte in serie, adesso gli azzurri sono reduci dal miglior Sei Nazioni di sempre e possono giocarsela con chiunque, tanto che anche il capitano, Michele Lamaro, ammette come "ora le altre squadre ci guardano in maniera differente. In questo momento siamo migliori dell'anno scorso e questo è quello che conta. Ma sarà un torneo diverso, un nuovo anno con una squadra diversa. Dobbiamo concentrarci su noi stessi, su quello che possiamo fare per migliorare, guadagnare fiducia e provare a migliorarci giorno dopo giorno" perché, per l'Italia, "la cosa più importante è continuare a ottenere risultati". Ma il Sei Nazioni, per l'Italia, rappresenta più di un torneo nel quale fare bella figura, l'occasione per "essere fonte d'ispirazione per tutti coloro che ci seguono", prosegue Quesada, oltre che un motore importante per far crescere l'intero movimento perché per competere veramente a lungo termine con le altre nazioni "abbiamo bisogno di più bambini che giocano a rugby diffondendo questo sport". Motivo in più, per l'Italia, per puntare a scrivere una nuova pagina da record in un Sei Nazioni sempre più tinto d'azzurro.

C.Bertrand--JdB