Journal De Bruxelles - Doualla figlia del vento, futuro sprint è anche azzurro

Doualla figlia del vento, futuro sprint è anche azzurro
Doualla figlia del vento, futuro sprint è anche azzurro

Doualla figlia del vento, futuro sprint è anche azzurro

15enne lodigiana continua a stupire,fa record europeo U18 sui 60

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(di Alessandro Castellani) Non pretende di avere subito uno sponsor da 6 milioni di dollari all'anno come Gout Gout, 17enne australiano suo omologo al maschile, ma Kelly Ann Doualla sogna anche lei di stupire il mondo. Nello sprint, settore trainante dell'atletica, è il momento dei fenomeni minorenni, e questo dei 'gen gold', come vengono chiamati, è un trend che riguarda anche l'Italia. Infatti Kelly Ann è nata a Pavia, da genitori del Camerun da tempo cittadini italiani ed entrambi operatori sanitari, vive a Sant'Angelo Lodigiano e in pista difende i colori del Cus Pro Patria Milano, dove si allena con coach Walter Monti che di lei dice che "ha glutei, quadricipiti e soprattutto piedi da record. Con lei le scarpe di nuova generazione rendono al massimo". Nel frattempo la fa lavorare assieme a maschi di 16 e 17 anni, gli unici che riescono a tenerle testa. Non è una novità, perché fino alla seconda media (ora frequenta il liceo delle scienze applicate con curvatura sportiva, e l'unica disciplina che proprio non le piace è il nuoto), Doualla gareggiava con i ragazzi, e li batteva. "Tuttora, Kelly non sa cosa sia la sconfitta", dice ancora Monti. Pur essendo minorenne è già cittadina italiana per 'diritto di trasmissione' dai genitori, e non a caso ha già preso parte a un raduno della nazionali giovanili azzurre. Intanto, a 15 anni, corre velocissima al punto che, se continuerà così, potrebbe davvero diventare un terzo incomodo nell'eterna lotta tra giamaicane e statunitensi. Ruolo che, all'Olimpiade di Parigi, ha svolto Julien Alfred prima olimpionica nella storia di Saint Lucia, ma che in futuro potrebbe essere di Doualla. Lo fanno sperare i tempi di questa ragazzina: lo scorso 11 gennaio, all'esordio stagionale sulla pista indoor di Bergamo, ha sprintato in 7"27 nella finale dei 60 metri dopo il 7"31 ottenuto in batteria al debutto tra le under 18. Così è riuscita a battere due primati: la migliore prestazione nazionale U.18 stabilita da Alice Pagliarini con 7"38 nel 2023 e anche il record italiano U.20 superando il 7"35 che Vincenza Calì aveva ottenuto nel 2002. Poi, al Memorial Alessio Giovannini di ieri ad Ancona, Kelly Ann ha fatto ancora meglio, correndo come mai nessuna U.18 in Europa aveva fatto: 7"23 il suo tempo, di valore assoluto, che supera il 7.24 dell'olandese N'Ketia Seedo nel 2020, e a soli 5 centesimi dalla migliore prestazione mondiale U18 dell'americana Shawnti Jackson (7"18). E' un tempo che l'ha resa anche la quarta italiana più veloce di sempre, dopo Zaynab Dosso, Marisa Masullo e Manuela Levorato. Ma c'è un altro dato che fa capire di cosa sia capace Doualla: è quello della finale regionale dei campionati studenteschi del 2022, quando non aveva ancora compiuto 13 anni e corse gli 80 metri in 9″79, tempo migliore del 9″90 che diede l'oro al vincitore della finale maschile. Anche lei, come Gout Gout tra i ragazzi, infligge distacchi 'alla Bolt' alle rivali, e ora non rimane che attendere e, soprattutto, non mettere pressione a Kelly Ann, le cui prestazioni, vista l'età, sono state definite "irreali". Intanto, dopo Parigi 2024 in cui Quincy Wilson, classe 2008, ha vinto l'oro olimpico come componente della staffetta 4X400 uomini degli Usa, a conferma del fatto che è proprio il momento dei minorenni emuli di Flash Gordon sono arrivati lampi di purissima classe anche da Divine Iheme, baby sprinter britannico nato nel 2009 come Doualla. Figlio d'arte, è allenato dalla madre Nkiruku Iheme che ha un passato da velocista così come papà Innocent Iheme, entrambi ex nazionali della Nigeria. Divine però ha chiarito di voler correre per la Gran Bretagna, e sta bruciando le tappe: a parità di età, sta facendo meglio di Gout Gout perché nei 100 metri l'australiano a 14 anni e 10 mesi aveva corso in 10″57 rispetto al 10″30 di Iheme. Il quale 'paga' qualcosa nei 200, dove Gout Gout con 20"04 è già primatista nazionale a livello assoluto, avendo tolto il record a quel Peter Norman che, assieme a Tommie Smith e John Carlos, fu protagonista della finale dei Giochi di Messico '68. Insomma, non più uomini e donne jet, ma adolescenti 'figli del vento'.

A.Thys--JdB