Paralimpiadi:Alexandre torna a Parigi,già in lizza all'Olimpiade
E' giocatrice di tennis tavolo, 'orgogliosa di me stessa'
Bruna Alexandre è di nuovo a Parigi. E' la giocatrice di tennis tavolo che, dopo aver preso parte all'Olimpiade nella capitale francese, ora è pronta ad affrontare anche la sfida della Paralimpiadi. La 29enne brasiliana originaria dello stato di Santa Catarina è priva di un braccio, che le è stato amputato quando aveva pochi mesi di vita a causa di una trombosi, ma ciò non le ha impedito di ripetere le imprese della polacca Natalia Partyka, anche lei priva di un braccio e anche lei pongista, che nel 2008 a Pechino prese parte sia ai Giochi sia alle Paralimpiadi. Bruna, che alle Paralimpiadi ha già conquistato due bronzi a Rio 2016 e un argento a Tokyo 2021, quest'anno aveva già giocato ai Mondiali per normodotati e all'Olimpiade chiusasi domenica 11 agosto ha preso parte con le sue compagne alla gara a squadre in cui il Brasile è stato eliminato dalle fortissime sudcoreane. Ora si ripresenta a Parigi decisa a salire sul podio. Intanto ha vissuto un'esperienza che non dimenticherà. "Quando per la prima volta sono entrata nell'impianto di Parigi, la South Arena - il suo racconto -, mi sono venute le lacrime agli occhi, c'era tutta quella gente e molti facevano il tifo per me. Mi sono davvero emozionata, e allo stesso tempo sentita orgogliosa di tutto ciò che ho fatto. Ora voglio a tutti i costi centrare un altro obiettivo, ovvero qualificarmi anche per l'Olimpiade di Los Angeles. Ce la metterò tutta". Bruna Alexandre non sarà l'unica atleta del Brasile che quest'anno prenderà parte sia all' Olimpiade sia alla Paralimpiade. Lo farà anche il velocista Gabriel Garcia, componente della staffetta 4X100 ai Giochi di Parigi e a giorni di nuovo in pista allo Stade de France per fare da guida a Jerusa Geber, bronzo a Tokyo 2020 nei 200 metri categoria T11 (atleti con deficienza visiva) e primatista mondiale dei 100, gara in cui ha vinto (sempre con Garcia come guida) due ori ai Mondiali. "Sarà bellissimo gareggiare di nuovo a Parigi - le sue parole -. Non solo per l'atmosfera che si respira alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi, ma anche per la sensazione che provo, di aver compiuto il mio dovere".
I.Servais--JdB