Journal De Bruxelles - 'Si gioca troppo', anche l'Assocalciatori contro la Fifa

'Si gioca troppo', anche l'Assocalciatori contro la Fifa
'Si gioca troppo', anche l'Assocalciatori contro la Fifa

'Si gioca troppo', anche l'Assocalciatori contro la Fifa

L'Aic si unisce ad azione legale sindacati inglese e francese

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Anche l'Associazione italiana calciatori (Aic) si schiera contro la Fifa, sottolineando che si gioca troppo e che va ridotto il numero delle partite. E quindi non è affatto una buona idea quella del Mondiale per club a 32 squadre che dovrebbe svolgersi il prossimo anno negli Usa. Così, con una nota ufficiale, l'Aic ha presentato ricorso contro il calendario della Fifa e le troppe partite internazionali in programma. "In un ricorso legale coordinato da Fifpro Europe, il sindacato dei calciatori inglesi e il sindacato dei calciatori francesi, hanno avviato un'azione legale contro la Fifa - è scritto nel comunicato -, contestando la legittimità delle decisioni di fissare unilateralmente il calendario delle partite internazionali e, in particolare, la decisione di creare e programmare la Coppa del Mondo per Club Fifa 2025". "Il sindacato dei calciatori italiani, Aic - continua la niota -, ha deciso di unirsi a questo ricorso legale contro la Fifa presso il tribunale del commercio di Bruxelles. Infatti, i membri dell'Aic, che giocano nei club italiani, affrontano la stessa realtà impraticabile dei loro colleghi francesi e inglesi: questa problematica è, per sua natura, paneuropea e persino globale". Nel comunicato viene poi sottolineato che "i sindacati dei calciatori ritengono che questa decisione violi i diritti dei calciatori e dei loro sindacati sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue e dal diritto della concorrenza. I calciatori e i loro sindacati hanno costantemente evidenziato che l'attuale calendario calcistico è sovraccarico e impraticabile". Da parte sua Umberto Calcagno, il presidente dell'Associazione Calciatori, evidenzia che "da anni l'Aic, insieme a Fifpro, sta portando avanti una battaglia contro l'attività agonistica esasperata. I top player, impegnati con i club nelle competizioni nazionali e internazionali, arrivano a disputare fino a 70 partite all'anno - precisa Calcagno - percorrendo più di 90mila chilometri per gli spostamenti. È evidente che non si può immaginare di continuare con questi ritmi".

K.Laurent--JdB