Ogni 2 minuti 1 donna muore di parto, timori per tagli ad aiuti
Il 70% dei decessi nell'Africa subsahariana
Nel 2023, nel mondo, ogni due minuti una donna è morta a causa delle complicanze dovute alla gravidanza o al parto. Si tratta di 260 mila decessi complessivi nel corso dell'anno; un numero enorme, anche se rappresenta il 40% in meno rispetto al 2000. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto sulla mortalità materna ('Trends in maternal mortality') realizzato da diversi organismi internazionali tra cui l'Unicef e l'Oms che mette in guardia dai possibili effetti dei tagli ai finanziamenti umanitari che potrebbero vanificare i progressi degli ultimi anni. "Sebbene questo rapporto mostri barlumi di speranza, i dati evidenziano anche quanto sia ancora pericolosa la gravidanza in gran parte del mondo, nonostante esistano soluzioni per prevenire e curare le complicazioni che causano la maggior parte delle morti materne", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. A fronte dei progressi generali, il rapporto traccia diverse tendenze preoccupanti. Per un verso, dopo passi avanti significativi nei primi 15 anni del millennio, dal 2016 il miglioramento è fortemente rallentato. Si confermano inoltre forti diseguaglianze tra le diverse aree del mondo: il 70% delle morti materne si verifica nell'Africa subsahariana, con i Paesi in cui sono presenti fragilità e conflitti che presentano i tassi più alti. In questi Stati una ragazza di 15 anni su 51 rischia di morire per cause legate alla maternità nel corso della sua vita I picchi si registrano in Ciad e nella Repubblica Centrafricana (1 su 24), Nigeria (1 su 25), Somalia (1 su 30). La pubblicazione del rapporto arriva in un momento di grande preoccupazione per i tagli ai finanziamenti umanitari - in primis quelli decisi dal Governo degli Stati Uniti. "I tagli ai finanziamenti globali per i servizi sanitari stanno mettendo a rischio un numero sempre maggiore di donne in gravidanza, soprattutto nei contesti più fragili, limitando il loro accesso alle cure essenziali durante la gravidanza e al sostegno di cui hanno bisogno al momento del parto", ha affermato la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell.
Y.Niessen--JdB