Tumore prostata, radiochirurgia-ormoni raddoppiano sopravvivenza
Studio Ieo cambia paradigma gestione neoplasia metastatica
La combinazione di una breve terapia ormonale con la radioterapia stereotassica raddoppia la sopravvivenza senza progressione di malattia nei pazienti con un tumore della prostata quando, anni dopo il trattamento iniziale, la malattia si ripresenta con poche metastasi. È quanto emerge da uno studio - denominato Radiosa - dell'Istituto europeo di oncologia, sostenuto da Fondazione Airc e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet OncologY. "I dati raccolti, se confermati in studi più ampi, potrebbero contribuire a un cambio di paradigma nella gestione della neoplasia metastatica da carcinoma prostatico. Si confermerebbe così la possibilità di utilizzare terapie ormonali brevi e intermittenti, associate alla radioterapia stereotassica, anche nella malattia metastatica, dove finora lo standard era rappresentato da terapie farmacologiche continuative e a vita" spiega la professoressa Barbara Alicja Jereczek-Fossa, principal investigator, direttrice della divisione di Radioterapia dell'Ieo e professore ordinario dell'Università degli Studi di Milano (Statale), che ha coordinato la ricerca insieme alla dottoressa Giulia Marvaso, radioterapista oncologa Ieo, ricercatrice della Statale e prima autrice dell'articolo. Obiettivo dello studio non è solo allungare la vita dei pazienti, ma migliorarne anche la qualità, offrendo loro la possibilità di mantenere una quotidianità normale anche in fase metastatica. Lo studio Radiosa si inserisce in questa direzione, dimostrando che oggi non c'è differenza in termini di investimento terapeutico fra cura di un tumore primario e secondario. Tant'è che è ragionevole iniziare a porsi come obiettivo futuro, per alcuni tumori fra cui quelli della prostata, la guarigione dalle metastasi", conclude Roberto Orecchia, direttore scientifico di Ieo.
E.Janssens--JdB