Il girovita è un indicatore di rischio malattie legate a obesità
Al via campagna Fipc 'Per un cuore sano, conta ogni centimetro'
Alzarsi in piedi, prendere un metro da sarto, avvolgerlo all'altezza dell'ombelico e annotare i centimetri. La quantità di grasso addominale viscerale è indicatore predittivo di patologie cardiometaboliche e la sua misurazione, oltre all'Indice di massa corporea, è utile per stimare il rischio di sviluppare malattie legate a sovrappeso e obesità. Questo il messaggio con cui parte la campagna 'Per un cuore sano, conta ogni centimetro', presentata oggi a Roma dalla Fondazione italiana per il cuore (Fipc) con il patrocinio del ministero della Salute e il sostegno di 18 società scientifiche e associazioni pazienti. Un percorso che si protrarrà nell'anno con la Giornata mondiale dell'Obesità di marzo e quella del Cuore di settembre: "L'obesità è uno tra i più importanti fattori di rischio modificabili su cui è possibile intervenire per prevenire gravi patologie cardiometaboliche", afferma Emanuela Folco, presidente Fipc. "Ridurre anche di pochi cm la circonferenza vita, avvicinandosi al valore soglia consigliato, non è una questione estetica ma una scelta di salute e rappresenta un'importante strategia di prevenzione". Le malattie cardio-cerebrovascolari sono la prima causa di mortalità e disabilità in Italia, causando circa il 31% dei decessi (56% donne, 44% uomini). Il 41% dei 18-69enni ha almeno tre fattori di rischio tra ipertensione, dislipidemia, diabete 2, sovrappeso e obesità e stili di vita non sani. Nel mondo l'obesità degli adulti è più che raddoppiata dal 1990, quella degli adolescenti quadruplicata. Al 2024 quasi il 20% dei bambini è in sovrappeso, quasi il 10 % obeso (2,6 % con obesità grave). "La prevenzione è l'alleata più efficace: una dieta equilibrata e un'attività fisica regolare possono fare la differenza nella vita di milioni di persone", dichiara il ministro Orazio Schillaci in un messaggio. "È importante informare i cittadini sulla riduzione dei rischi favorendo la collaborazione tra istituzioni, associazioni e operatori". L'impegno del ministero, conferma la Capo Prevenzione Maria Rosaria Campitiello, "è rivolto all'adozione di politiche preventive che considerino i fattori alla base delle scelte alimentari e dello stile di vita, includendo aspetti socioculturali, ambientali ed emotivi. Lo scopo", conclude, "è orientare le persone verso scelte alimentari più sane e a stili di vita attivi, con l'aiuto fondamentale di iniziative di sensibilizzazione e azioni semplici e quotidiane".
R.Michel--JdB