Journal De Bruxelles - Ictus cerebrale, disfagia a 3 giorni per il 45-67% dei pazienti

Ictus cerebrale, disfagia a 3 giorni per il 45-67% dei pazienti

Ictus cerebrale, disfagia a 3 giorni per il 45-67% dei pazienti

Progetto web counselling personalizzato 'Dare' di Alice Italia

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Si stima che tra il 45 e il 67% delle persone colpite da ictus cerebrale manifesti disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire, entro i primi 3 giorni dall'evento acuto. Tra il 19,5% e il 42% presenta polmonite 'ab ingestis' (da aspirazione di materiale estraneo) entro i primi 5 giorni, condizione che può permanere fino a 6 mesi e oltre. Per questo l'Associazione per la lotta all'ictus cerebrale (Alice Italia Odv) ha messo a disposizione il progetto di counselling personalizzato Dare (Disfagia assistenza remota), che ha coinvolto più di 75 pazienti. Una lista di 26 video con istruzioni facilmente accessibili in modo anonimo con singolo link o QR code in base alla valutazione clinica e funzionale degli specialisti, visualizzando i contenuti personalizzati selezionati dal team di operatori sanitari che hanno preso in carico il paziente. "La presenza di disfagia può aumentare il livello di stress soprattutto quando diventa una condizione prolungata e la gestione è spesso a carico dei caregivers, che diventano i principali responsabili della preparazione dei pasti modificati e di tutti gli aspetti correlati", spiega Maurizio Massucci, direttore Sc di Riabilitazione intensiva ospedaliera Usl Umbria 1, uno degli ideatori del progetto. "Il caregiver può fungere da rinforzo con atteggiamenti positivi per favorire un miglior recupero, può essere di sostegno durante il percorso riabilitativo e ridurre il livello di preoccupazione legato alla difficoltà di questa situazione". I video contengono istruzioni verbali semplici e brevi: dimostrazione delle modalità di alimentazione e idratazione più adatte al singolo utente (consistenze dei cibi, posture, manovre di compenso), dimostrazione di esercizi da svolgere per poter migliorare la deglutizione e le posture. Ciò consente di limitare il rischio nell'alimentazione, migliorare il deficit tramite l'esecuzione ripetuta e più accurata dell'attività, ridurre i livelli di stress della persona e del caregiver. Nella fase pilota del progetto la piattaforma poteva gestire contemporaneamente 200 pazienti ('profili/utente') assegnati a operatori sanitari distribuiti sul territorio nazionale. Sulla base del successo della sperimentazione il progetto prevede la possibilità di estensione delle capacità della piattaforma in modo da poter moltiplicare sia il numero di operatori che di profili utente.

X.Maes--JdB