Anaao, bene stretta sui gettonisti ma serve piano assunzioni
Di Silverio: 'misure un passo avanti ma ora progetto per sanità'
Sono "utili le nuove linee guida emanate dal ministero della Salute per imporre una stretta al fenomeno dei gettonisti in corsia ma ora serve un piano per le assunzioni". Lo afferma in una nota il sindacato dei medici ospedalieri Anaao- Assomed. "Negli ultimi anni - commenta il segretario nazionale Pierino Di Silverio - a causa della assente programmazione e del blocco del turn over si è abusato di queste figure, con un conto salato per la sanità pubblica: 1,7 miliardi all'anno. Un escamotage per bypassare quel tetto all'assunzione di personale che grava come una spada di Damocle su aziende e Regioni, ma al contempo un modo anche per gestire in piena autonomia i professionisti con la logica del 'oggi mi servi e quindi lavori', 'domani non mi servi e ti mando via'. Il tutto con buona pace della presa in cura del paziente. Non trascurabile l'aspetto economico visto con qualche giorno di lavoro si poteva arrivare a guadagnare l'intero stipendio di un medico assunto in ospedale". "Ora con le nuove linee guida - prosegue - le aziende sanitarie potranno affidare a terzi i servizi medici solo in caso di necessità e urgenza, in un'unica occasione e per massimo 12 mesi senza proroghe. Inoltre i gettonisti dovranno avere specifici requisiti e rispettare le regole sul riposo di almeno 11 ore tra un turno e un altro. Vengono fissati anche i limiti economici". Un provvedimento che per Di Silverio "rappresenta sicuramente un passo avanti, ma "resta un vulnus nel momento in cui contestualmente sembra essere tramontato il piano di assunzioni e non si mettono in atto strategie per rendere attrattivo il lavoro del medico in ospedale. Ora più che mai è indispensabile un progetto per la sanità e i suoi professionisti, per riformare un sistema che ha 46 anni di vita e non è più al passo con le trasformazioni della malattia e della sanità nel suo complesso. Chiediamo anche un riforma coraggiosa del lavoro, delle responsabilità, della formazione e dello stipendio".
S.Vandenberghe--JdB