Farmaceutica cresce in Ue, ma indietro rispetto a Usa e Cina
Dal 2010 in Cina investimenti in R aumentati 5 volte di più
L'industria farmaceutica europea cresce e nel 2022 ha dato un contributo di 311 miliardi di euro all'economia dell'Unione Europea impiegando 2,3 milioni di persone. In aumento anche gli investimenti in Ricerca e Sviluppo: dal 2010 al 2022 sono cresciuti del 4% l'anno passando da 27,8 miliardi a 46,2 miliardi di euro. Proprio gli investimenti in R&S, tuttavia, mostrano la fragilità del Vecchio Continente. Nonostante l'importante incremento, restano molto al di sotto dei diretti concorrenti: nello stesso periodo la crescita degli investimenti in Ricerca e Sviluppo negli Stati Uniti è stata del 5,5%, mentre in Cina del 20,7%. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto 'Economic footprint of the pharmaceutical industry in Europe', redatto dall'Efpia, la federazione delle industrie farmaceutiche europee. Il settore "continua ad essere fondamentale per la salute e la sicurezza economica dell'Europa, nonostante un numero crescente di vincoli", ha affermato il direttore generale dell'Efpia, Nathalie Moll. "La tendenza al ribasso nella quota globale europea di investimenti in R&S mostra che c'è poco tempo cambiare le cose. Aumentare la competitività europea richiede un'azione concertata e collettiva", ha aggiunto. "L'attuazione urgente di una strategia coerente delle scienze della vita per l'Europa sarebbe un buon inizio per rendere il settore a prova di futuro", ha concluso.
D.Verheyen--JdB