Educazione acquatica, al via campagna prevenzione annegamenti
Mira a sensibilizzare famiglie su sicurezza in acqua per bambini
Ogni anno in Italia sono centinaia gli incidenti e morti per annegamento. Secondo una ricerca di Noto Sondaggi Indagini Demoscopiche, commissionata dal campione di apnea Nicola Brischigiaro e sostenuta da Acquatic Education e Assopiscine, solo il 41% degli italiani si riconosce abile nel nuoto e resta ancora alto il pericolo di annegamento tra gli adulti (59%). A rischio soprattutto i bambini, spesso per via di una mancata supervisione. Parte proprio da questa consapevolezza la campagna nazionale "Prevenzione incidenti ed annegamenti in età pediatrica", on air con spot tv e radio fino ad agosto. L'iniziativa, promossa da Acquatic Education e sostenuta da Assopiscine, mira a sensibilizzare ed educare le famiglie e gli operatori sulla sicurezza in acqua con informazioni online e il coinvolgimento dei testimonial Federica Brignone, campionessa di sci, Gianluca Zambrotta, calciatore, Nicola Brischigiaro recordman mondiale di apnea e il Presidente di Assopiscine Ferruccio Alessandria. "E' necessario non abbassare mai la guardia e non perdere mai di vista i bambini in acqua- - spiega Brischigiaro, ideatore della Campagna www.educazioneacquatica.it ed esperto in educazione e sicurezza acquatica-. I primi a contenere eventuali incidenti sono proprio i genitori con la loro assidua sorveglianza- continua-. Dai primi bagnetti, alla prima scoperta del mare è fondamentale che abbiano gli strumenti teorici e pratici su come gestire in sicurezza i bambini nell'ambiente acquatico. Per poi proseguire con i corsi di acquaticità post-natale nelle piscine e il nuoto". Secondo l'Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, istituito dal Ministero della Salute, che ha prodotto il suo primo rapporto, pubblicato sul sito dell'Iss, dal 2003 al 2020 sono morte per annegamento 6.994 (Istat), con una media annua di 389 decessi. Ad oggi, se ne attestano circa 350, con 800 ricoveri e ben 60mila salvataggi. Tornando ai giovanissimi, dal 2017 al 2021 l'Istat riporta 206 decessi per annegamento tra 0-19 anni (circa 30-40 all'anno solo in piscina). Per Ferruccio Alessandria, "i dati dell'Iss confermano l'urgenza di un intervento da parte del governo per definire una norma che introduca presidi di sicurezza per ridurre gli incidenti". Una soluzione che si è dimostrata efficace nel caso della Francia, "che da oltre vent'anni ha introdotto una norma che ha ridotto gli incidenti del 70%. Da circa un anno Assopiscine, ha avviato un dialogo costante con il Ministero della Protezione Civile e le Politiche del Mare e le altre istituzioni coinvolte. Presidi di sicurezza ed educazione acquatica per i bambini sono le prime forme di prevenzione", conclude.
A.Martin--JdB