Pregliasco, test e vaccini per essere pronti all'aviaria
"Necessaria sorveglianza sia negli animali sia nell'uomo"
"È indispensabile farci trovare pronti, preparati a una nuova possibile futura pandemia. Bisogna approntare in fretta test rapidi per la diagnosi, farmaci antivirali e soprattutto vaccini da poter somministrare all'occorrenza, in un momento in cui in generale si sta dando poca importanza alla prevenzione vaccinale". Così Fabrizio Pregliasco, direttore della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell'Università degli studi di Milano e direttore scientifico di Osservatorio Influenza, sulla diffusione del virus dell'influenza aviaria nelle mucche in Usa. Nelle ultime settimane, ricorda l'Osservatorio Influenza, sono state rinvenute nelle acque reflue quantità significative di materiale virale e tracce genetiche del virus H5N1 in un alto numero di campioni di latte in vendita. Ciò potrebbe indicare una diffusione del virus più ampia di quella fotografata dai contagi segnalati. Anche se al momento il rischio per la popolazione generale è considerato basso, resta il timore che le numerose interazioni tra bovini aumentino le probabilità che il virus H5N1 possa mutare in un ceppo in grado di infettare più facilmente l'uomo e trasmettersi da una persona all'altra. "Ecco perché è necessaria una sorveglianza sempre più stringente sugli animali - non soltanto i volatili - sugli alimenti di origine animale consumati dall'uomo e sugli uomini stessi cominciando a fare controlli, magari a campione, anche sull'uomo in modo da capire quanto nel mondo l'aviaria stia circolando, anche con sintomi non significativi", conclude Pregliasco.
A.Thys--JdB