Nuove schermaglie tra Milei e il movimento Lgbt in Argentina
Il presidente, 'le mie parole a Davos sono state travisate'
Nuove schermaglie, in Argentina, tra il presidente ultraliberista Javier Milei e il movimento Lgbt. Sabato a Buenos Aires si è svolta un'imponente manifestazione del Gay Pride, "antifascista e antirazzista", a cui hanno aderito anche esponenti politici dell'opposizione e sindacalisti. A finire sotto accusa sono state le parole pronunciate dal capo dello Stato nel suo discorso al Forum di Davos, considerate un retrocesso per le politiche di genere e di inclusione sociale. Migliaia di persone hanno marciato pacificamente dal Congresso a Plaza de Mayo, di fronte ai cancelli della Casa Rosada, sede del governo, scandendo slogan come "Milei, spazzatura, sei tu la dittatura". Oltre al governatore della provincia di Buenos Aires, Axel Kicillof, al corteo hanno partecipato diversi esponenti del kirchnerismo, insieme a personalità del mondo dello spettacolo come la cantante e attrice Lali Espósito. Da parte sua, Milei ha risposto sui social dicendosi dispiaciuto per il fatto che la comunità Lgbt sia stata "usata" dai partiti di opposizione e ha denunciato che il video delle sue dichiarazioni a Davos è stato modificato: "La versione integrale del messaggio non lascia spazio a dubbi", ha postato.
H.Raes--JdB