Journal De Bruxelles - Appello per Cécile Kohler detenuta da mille giorni in Iran

Appello per Cécile Kohler detenuta da mille giorni in Iran
Appello per Cécile Kohler detenuta da mille giorni in Iran

Appello per Cécile Kohler detenuta da mille giorni in Iran

La mamma si rivolge a Macron. ''Liberatela'

Dimensione del testo:

Un'altra 'Cecilia' nelle carceri dell'Iran. La famiglia di Cécile Kohler, un'insegnante francese detenuta da 1.000 giorni nella Repubblica islamica, si appella al presidente, Emmanuel Macron, affinchè intervenga per ottenerne la liberazione. ''Sono 1.000 giorni che sei presa in ostaggio. Per quale motivo?", dichiara la madre di Cécile Kohler, Mireille Kohler, rivolgendosi a circa 300 persone riunite davanti al comune di Soultz, in Alsazia, per invocare la scarcerazione della figlia. Cécile Kohler, 40 anni, venne arrestata in Iran il 7 maggio 2022, nell'ultimo giorno di un viaggio turistico in Iran. Le autorità locali l'accusano di spionaggio. Rivolgendosi ai presidenti francese e iraniano, Mireille Kohler ha dichiarato: ''Signor Macron, Signor Pezeshkian, vogliate vi prego trovare un accordo e liberate i nostri figli Cécile, Jacques e Olivier''. Un riferimento ai tre cittadini francesi attualmente detenuti nelle carceri iraniane. Jacques Paris, compagno di Cécile Kohler, è stato arrestato insieme a lei, mentre Olivier Grondeau, detenuto da oltre due anni, è uscito dall'anonimato a inizio gennaio. "Vorremmo essere ricevuti da Macron. Ci chiediamo perché non ci abbia ancora ricevuti, mentre siamo stati ricevuti da diversi ministri, senza problemi, lui si fa un po' attendere", ha proseguito la mamma di Cécile Kohler, citata dall'agenzia France Presse. Macron sarà non distante da Soultz, domenica, in occasione delle commemorazioni per l'80/o anniversario dalla liberazione di Colmar, il 2 febbraio 1945. Al momento non sono tuttavia previsti incontri con la famiglia Kohler. La mamma ha detto di essere riuscita a parlare con la figlia domenica scorsa, per 13 minuti. ''Sappiamo che sta male, cerca di non farlo vedere, ma sta molto male". E ancora:"E' una prova estremamente dura (...) Come ci ha detto un giorno Cécile: 'So che è difficile per voi, ma voi, almeno, non siete rinchiusi'', ha concluso Mireille Kohler, invocando la liberazione della figlia.

O.M.Jacobs--JdB