Iceberg monstre verso isola antartica Gb, allarme per i pinguini
Grande due volte Londra. In pericolo pure foche in South Georgia
Cresce l'allarme per il potenziale impatto sull'isola australe della Georgia del Sud, remoto territorio d'oltre mare britannico prossimo alla Terra del Fuoco e all'Antartide, nell'Atlantico meridionale, di un enorme iceberg: il più grande del mondo fra quelli attualmente censiti, secondo i media del Regno, alla deriva ormai da anni nell'oceano. La massa di ghiaccio, denominata dai ricercatori A23a e a cui viene attribuito un peso di 3000 miliardi di tonnellate, appare in rotta di collisione con l'isola e potrebbe raggiungere il mare circostante fra alcune settimane, riporta Sky News UK. Il pericolo riguarda soprattutto i pinguini e le foche che popolano a milioni la zona, fra questo territorio e quello dell'arcipelago delle Sandwich, altro sperduto possedimento britannico a sud delle Falkland/Malvinas. Le sue dimensioni - raggiunge i 40 metri di altezza e occupa una superficie pari a due volte l'area metropolitana della Grande Londra - potrebbe essere infatti in grado stringere a tenaglia l'isola, se non di provocare spostamenti di acqua ciclopici nelle vicinanze della terraferma. Quanto agli esseri umani, fra Georgia del Sud e Sandwich - un tempo stazioni baleniere - gli insediamenti sono oggi limitati ad appena una trentina di abitanti non permanenti, tutti ricercatori e scienziati in missione temporanea, in condizioni di essere evacuati laddove mai se ne presentasse la necessità. L'iceberg (tecnicamente un megaberg) è stato analizzato da vicino dai membri di una spedizione scientifica a bordo della nave Sir David Attenborough, intitolata al leggendario naturalista e divulgatore britannico ultranovantenne, nel 2023. "E' colossale", ha raccontato a Sky l'oceanografo Andrew Meijer, che ne faceva parte, rilanciando oggi i timori per "il ricco patrimonio ecologico" della Georgia del Sud, affollata di "milioni di pinguini e foche con i loro piccoli". Animali la cui mortalità "crescerebbe drammaticamente" anche solo se la gigantesca massa di ghiaccio ne bloccasse le coste, costringendo gli esemplari adulti a più lunghi percorsi a nuoto alla ricerca di cibo.
D.Verstraete--JdB