Il Cairo, nessuna pace duratura senza uno Stato palestinese
'E' quello l'orizzonte, nel frattempo tregua a Gaza e aiuti'
Cessate il fuoco immediato a Gaza e il pieno accesso agli aiuti umanitari. E poi un processo di transizione con l'intesa tra tutte le fazioni palestinesi, con un'autorità di tecnici per gestire le esigenze quotidiane dei civili e nel frattempo lavorare per dare gli strumenti a un'autorità palestinese che le consentano di guidare un futuro Stato. Sono questi gli obiettivi, di breve e lungo periodo, a cui lavora l'Egitto, come ha spiegato il ministro degli Esteri Badr Abdelatty in un panel sulla crisi a Gaza ai Med Dialogues. Il Cairo considera inaccettabile la "catastrofe" di cui è vittima la Striscia da oltre un anno, con uno Stato come Israele che "si pone al di sopra della legge". Per questo la diplomazia egiziana è in prima linea con Usa e Qatar per trovare un accordo tra le parti sul "rilascio degli ostaggi e il rilascio alcuni detenuti palestinesi, e per un cessate il fuoco comprensivo che ponga fine alle uccisioni di civili con tutto l'aiuto umanitario possibile". Allo stesso tempo, bisogna elaborare "una road map che porti ad uno Stato palestinese, che comprenda sia Gaza che la Cisgiordania". Perché secondo Abdelatty "la storia non è iniziata il 7 ottobre e se non leghiamo il conflitto in corso con la causa palestinese non ci sarà pace stabile nella regione". Prima che nasca lo Stato palestinese si può pensare ad un periodo transitorio, frutto di una accordo tra Fatah e Hamas, che porti ad un governo tecnico in cui possano esserci forze internazionali con un ruolo da peacekeeper e che formino le forze di sicurezza palestinesi per gestire il controllo della futura entità statuale, ha aggiunto Abdelatty.
J.F.Rauw--JdB