'I Kennedy misogini', un nuovo libro accusa il clan di abusi
'Responsabili indirettamente di suicidi o morti accidentali'
Morte suicide, in disastri aerei o annegate. E' il destino a cui sono andate incontro alcune donne associate al clan dei Kennedy. Lo sostiene un nuovo libro, 'Ask Not: The Kennedys and the Women They Destroyed', della giornalista e opinionista americana Maureen Callahan. Nella sua opera, l'autrice sottolinea che la famiglia spesso trattata come una dinastia reale a livello politico dovrebbe invece essere rivalutata per la sua misoginia e il modo in cui hanno trattato o abusato delle donne. "Tutti i Kennedy sono dei donnaioli e la fanno sempre franca", diceva al suo biografo la star del baseball, Joe DiMaggio che ha sempre ritenuto responsabile il clan della morte della sua ex moglie Marilyn Monroe. La Callahan parla anche di Robert F. Kennedy Jr, nipote di John F. Kennedy e attuale candidato indipendente alla Casa Bianca che ha scelto una vice donna, Nicole Shanahan. "Come mai Rkj è stato criticato solo per le sue teorie complottiste sui vaccini e non per anni di maltrattamenti nei confronti delle donne?", si chiede l'autrice del libro che racconta i suoi tradimenti nei confronti della prima moglie Mary Kathleen Richardson, dalla quale ha avuto quattro figli. La donna purtroppo si suicidò nel 2012 nel mezzo del divorzio e la famiglia sostiene che la sua depressione era il risultato di anni di tradimenti da parte del marito, che invece l'ha descritta una "alcolizzata avvilita". Nel libro non fa certo una migliore figura Jfk, accusato di sfruttare il suo potere e la sua posizione per conquistare giovani donne. Come Mimi Beardsley, un'impiegata dell'ufficio di comunicazione della Casa Bianca che aveva solo 19 anni quando il presidente si approfittò di lei nella camera da letto che condivideva con la First Lady Jackie Kennedy.
W.Dupont--JdB