Borsa: Milano debole con l'Europa, corre Tim, cede Stellantis
Attesa per la Fed. Bene Mps, Unipol e BancoBpm, piatta Unicredit
Mercati azionari del Vecchio continente in generale calo nella settimana delle decisioni della Federal reserve sui tassi, che saranno seguite da quelle della Banca d'Inghilterra e del Giappone: l'indice Ftse Mib in Piazza Affari ha concluso in calo dello 0,43% a 34.740 punti e l'Ftse All share in ribasso dello 0,44% a quota 36.955. La Borsa peggiore della giornata comunque è stata quella di Parigi, che ha chiuso in ribasso dello 0,7%, con Londra negativa dello 0,4%. In contrazione dello 0,2% sia Francoforte sia Amsterdam, mentre Madrid si è mossa in leggera controtendenza con un rialzo finale dello 0,2%. L'euro ha ondeggiato sulla parità a quota 1,05 contro il dollaro, con lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in marginale aumento a 115 punti base e il rendimento del prodotto del Tesoro al 3,39%. Tra le materie prime, gas in ribasso sul mercato di Amsterdam: il future sul metano con consegna a gennaio ha chiuso in calo del 2,2% a 40,2 euro al Megawattora, dopo essere rimasto a lungo sotto la soglia psicologica dei 40 euro. Petrolio debole in calo di circa un punto percentuale ma comunque in tenuta del livello dei 70 dollari al barile. In questo clima in Piazza Affari spicca la corsa di Tim, che ha segnato un rialzo finale del 5,6% a 0,274 euro dopo la ricostruzione di Bloomberg secondo la quale Cvc capital partners starebbe valutando il potenziale acquisto della partecipazione di Vivendi, che con oltre il 23% è il maggior azionista del gruppo italiano. Tra gli altri titoli, bene Mps salita di due punti percentuali, con Unipol in aumento dell'1,9% e Banco Bpm dell'1,2%. Piatta Unicredit, vendite su Ferrari (-2,6%), con Iveco e Stellantis scivolate reciprocamente del 4,4 e del 4,6%.
W.Baert --JdB