Cnit, 'ecco il salto tecnologico necessario per il 5G'
'C'è un vuoto da colmare con i bisogni degli utenti'
"Dobbiamo prima completare la realizzazione della rete 5G nella sua versione completa, la cosiddetta standalone, e siamo al 10% in Italia. In secondo luogo, bisogna fare una cosa importante e riempire un vuoto che c'è tra le rete e i bisogni degli utenti". È quanto dichiara il presidente del Cnit, Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni, Nicola Blefari Melazzi, all'apertura della conferenza '5G & Co - Everything is connected' che si tiene fino al 17 aprile a Roma a Palazzo delle Esposizioni. "Bisogna riempire questo vuoto - osserva Blefari Melazzi - e il 5G esploderà, altrimenti ci teniamo una generazione di cellulari migliore ma non radicalmente diversa". "Servono, se vogliamo una generazione nuova, dei servizi e delle applicazioni nuove", spiega il presidente del Cnit a margine dell'evento facendo l'esempio di un ospedale. Una volta che questo è connesso "devo digitalizzare tutti i processi e fare sì che tutti gli operatori dell'ospedale e i pazienti possano usufruire dei nuovi servizi. Se non si fa questo non si ha il salto di generazione". Il direttore del Cnit, Francesco De Natale, illustra il ruolo del Consorzio che riunisce 42 università italiane e centri di ricerca e ha oltre 140 dipendenti. "Siamo costituiti come una sorta di impresa della ricerca, una realtà unica nel mondo delle telecomunicazioni a livello nazionale", afferma De Natale.
D.Mertens--JdB